MAR. Chi mandasse a donar Carobbe?
COR. Tu vuoi pur ch'i rida.
MAR. Io ne ho piacere.
COR. La Carobba è frutto medicinale: ma non si mangia gran fatto altri che da fanciulli. Cosi si potrebbe significar, che quel tale, a cui si mandassero, fosse qualche pedante Triviale.
MAR. Chi mandasse a donar bottarghe?
COR. Le bottarghe sono fatte di Ove; & è cibo perfettissimo e da Prencipe. Però direi, che colui, a cui si mandassero, fosse huomo di conto, e degno di gran presenti.
MAR. Chi mandasse Cappari?
COR. Questi altresì sono delicati da mangiare in salata, sono sani, e stomacali. Però si potrebbe significare utilità.
MAR. Chi mandasse a donare Zucchero?
COR. Significherebbe, che quel tale fosse di dolce natura, overo che dovesse essere l'ammonirebbe.
MAR. Chi mandasse aceto?
COR. Questo liquore è agro. Onde potrebbe significar, che colui, a cui si mandasse, fosse huomo ripieno di asprezza.
MAR. Hora lasciamo hoggimai queste dimande da parte. Et esponmi un poco questo Epigramma di Plucice, come io odo dir, Poeta antico. E poi facciamo fine al nostro ragionamento.
Cum mea me genitrix gravido gestaret in alvo,
Quid pareret fertur consulvisse Deos.
Mas est, Phœbus ait, Mars fœmina, Iunoque neutramCumque forem natus, Hermafroditus eram.
Quærenti letum, Iuno ait, occidet armis;
Mars cruce, phoebus acquis, fors rata quae quetulitArbor obumbrat aquis: conscendo, decidit ensis,
Quem tuleram casu, labor & ipse super.
Pes hæsit ramis, subijt caput amne, tuliqueFœmina, vir, neutrum, flumina, tela, crucem.
COR. Alcuni lo attribuiscono al Panormitano.
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