Questa lodèvole preoccupazione pei bisogni dei visitatori, appare anche, benchè meno apertamente, nel bozzetto n. 157. (La nostra propizia cometa). Anzitutto, il suo autore espone, in gesso, una torre pentagonale di stile senza esempio - così egli c'informa - come fu il modo della costituita nostra nazionalità. E i dieci giri di cui si compone la torre rappresèntano gli anni impiegati per la costituzione della nazione. Nelle fermate havvi per ogni piano due finestre ed una porta che mette in comunicazione colla scala interna ed una càmera per qualunque evento potesse giùngere ai visitatori. - Alla torre pentagonale, l'autore aggiunge un bozzetto, parimente di gesso, raffigurante Vittorio Emanuele che, giunto all'apice, si arresta dando il segno dall'alto: sotto il cavallo, la Discordia si ròsiga il dito.
Passiamo ora rapidamente dinanzi il n. 280 (Fannomi onore e di ciò fanno bene) che propone una fontana con tritoni e nerèidi, avvegnachè le principali battaglie della indipendenza furono combattute sui fiumi; diamo un fuggèvole sguardo al n. 282 (Tricolor) che vorrebbe, a materiali di un suo infelice tempietto, adoprare per lo zòccolo il granito rosso di Baveno, per le colonne il marmo bianco e per la copertura il bronzo leggermente ossidato, allo scopo, dice, di raffigurare i gloriosi colori d'Italia; e, medesimamente, non più di una occhiata al manoscritto del n. 251 (Epopèa) che gravemente comincia: L'opera sapiente del Fattore dell'Universo, incombendo agli elementi tutti la loro divisione, volle che il nostro suolo configurasse di sua natura l'unità...; e soffermiamoci invece qualche istante dinanzi al bozzetto n. 32 del professor Pietro Montani.
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I mattoidi
Al primo concorso pel monumento in Roma a Vittorio Emanuele II
di Carlo Dossi (alias Carlo Alberto Pisani Dossi)
Sommaruga Roma 1884
pagine 47 |
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