Pagina (15/177)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A me credete! in fatto di nervi, gli effluvi solo degli stufati ed arrosti vàlgono tanto quanto, anzi! il doppio delle àque di fiori-d'-arancio, le camamille e gli aceti.
      Ed è in questo raccolto appartamentino che Alberto si lasciò andare al vizio del lèggere. Egli ne avea già imparata la strada a Montalto nei melancònici giorni quando cadeva a pannilini la neve, ma là non avea mai sentito il bisogno di ricercare oltre i confini del sillabario. Toccàvanlo troppe emozioni dirette per dimandarne in impresto. Alla città, invece, fu còlto da una vera lupa pei libri; leggeva ogni cosa; gli capitasse fra mani la sanguinente carta del manzo, gli capitasse il dizionario de' verbi.
      Smetti gli consigliava talvolta la nonna hai gli occhi tanto infiammati!
      Berto, rinchiuso il libro, diceva:
      Sì, se mi conti una istoria
      Osservava donna Giacinta:
      Che vuoi mai che ti conti? che può sapere di bello la tua pòvera nonna?
      Oh! ne sai tante... nonnina!... Una...
      Proprio? chiedeva con un sorriso la vecchia, posando nella cestella il lavoro.
      Aspetta! esclamava Bertino, e si tirava con lo sgabello a suoi piedi. Poi alzato quel tre-quattrini di faccia:
      Conta
      La nonna gli faceva una cara, e cominciava, a mo' d'esempio, così:
     
      IL CODINO
     
      Ti dirò una scenetta che accadde a mio fratello maggiore... morto anche lui! Me la contava sovente, e come, nel ricordarla, si rischiarava il suo viso!
      Quando la avvenne, io era in Francia, in collegio. Corrèvano tempi tristìssimi. Mio fratello faceva gli studj nella paterna città presso una scuola di Barnabiti, se non eccellente, buona.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





Alberto Montalto Giacinta Bertino Francia Barnabiti