Pagina (29/177)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Fu còlto da uno starnuto.
      Salute! augurò donna Giacinta.
      Grazie! ribattè egli instizzito, in cerca di un fazzoletto che non riusciva a trovare. Ma, infine, il trovò; soffiossi replicatamente la cappa, e riprese contegno.
      Badaba cominciò egli a dire col naso intasato il mio nome è Marc'Aurelio Balotta ex-capitano effettivo. La mia divisa, posso assicurare a badama, è senza macchia, è!
      (S'intende! avea e figliola e sapone.)
      E la signora: me ne rallegro.
      Senonchè aggiunse il Balotta con la voce in cantina un'onta, un'indicìbile onta pende sopra i miei bianchi capelli (e si toccava il parrucchino rossastro) Madama! io sono un ùnico padre... cioè, ho un'ùnica figlia, pianta educata con lungo amore... mio solo tesoro e speranza. Ora, o madama, qualcuno è lì lì per strappàrmela!
      Me ne dispiace osservò la nonna di Alberto.
      Due seguì il capitano con un gelato sorriso non più di due, sono i cerotti a sìmili piaghe. Lei capirà, credo, a che alludo. I Balotta, nòti, sono pòvera gente, ma certa stoffa di gente, che non s'abbassa, corpo dell'uva! a nessuno, fosse il gran Kan della China!
      A meraviglia! interruppe donna Giacinta ma, se non disgrada al signore, dica; come ci posso io entrare in questi suoi interessi?
      Come? gridò il capitano strabuzzando gli occhi Come?
      La vecchia sogguardò il campanello.
      Tenga egli disse disaccocciando un viglietto legga!
      Donna Giacinta lo prese, e frugò per gli occhiali... Inutilmente!
      Se lei, signore, volesse... mormorò ella nel riofferirgli il viglietto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





Giacinta Marc'Aurelio Balotta Balotta Madama Alberto Balotta Kan China Giacinta Giacinta