Il capitano lo ripigliò.
Cotesta lèttera - disse - fu intercettata e recata a me jeri sera. Senza la fedeltà, non comune, di una fantesca, forse a quest'ora, i bia... i capelli di un pòvero padre èrano contaminati per sempre!
(Ahimè! privo del bianco, il pensiero non valeva più nulla)
Oda!
E il capitano aperse il viglietto:
Angiolo del Paradiso!...
Dice la soprascritta: alla signorina Balotta mia figlia. Che la sia un angiolo, ammetto, ma devo dirlo io, non altri.
Angiolo del Paradiso!
I pàlpiti del cuor mio sono da un lustro per te te sola. Io ti seguii, mille fiate, nei variopinti giardini, nei devoti templi, alle armonìe; ora, assidèndomi sopra i marmòrei seggi o di contorto legno o di ferro, che già tu avevi beato; ora, errando, desioso di mèttere il piede nelle tue orme... (giravolte di tigre!)... Ma tu, o creatura azzurrina, non ne lasciavi!
E, m'hai alcuna volta avvertito? Sovente le tue luci belle incontràron le mie, sovente tu sfavillasti, guardàndomi, d'un celestiale sorriso. Quel riso, quell'angèlico sguardo èrano essi d'amore? e, se d'amore, per me? (Gesuita!)
Io ti giuro innanzi a Giove e agli uòmini...
Quì fò grazia a madama d'una sfuriata d'esclamazioni anticristiane. Stia bene attenta; èccoci al sugo
E lesse con accensione:
Ah! l'inimico fato dièdeti a genitore un sospettoso tiranno (io!) un geloso (io!) il quale... Ma no, non voglio risovvenire le tue bàrbare pene. Coraggio, o sfortunata donzella! c'è chi veglia su te. (altro! il lupo fà l'occhiolino all'agnello) Spera! attèndimi.
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Paradiso Balotta Paradiso Gesuita Giove Spera
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