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      Ma il nostro amico, in mancanza di altro, guardate un poco, invidiosi! si die' a rancurarsi perchč tutto gli andava a ruote inoliate, a rangognare di non averne il di che.
      E, via su questa strada, Alberto si cominciņ a frugar la coscienza. Non dico gią, che il dare una occhiata ai nostri conti morali, di tanto in tanto, sia male... anzi! noi vi scopriamo partite nuove o dimenticate; noi vi facciamo, e con frutto, un corso di čtiche. Tuttavģa, calma! mai sottigliezze. Diversamente, si ponno errare le somme, scambiar le partite, e per fuggire un abisso, caderci. Viva e viva colui, che tiene i suoi soldi in una schiera di ciņtole, e spčndeli a occhio!
      Dico adłnque, che Alberto si mise attorno a' suoi conti, e ci si mise con l'ąnimo ancor pił a rampini del sņlito.
      Buffata via una polve di convenzionale virtł, s'ebbe alla vista un pigio di vizi. In prima, capģ che il suo cuore era un tappo di słghero. Eccome! Per esempio, il dģ innanzi, a un ragazzino, che offriva piagnucolando fiammģferi e che parea cascasse di fame, egli avea risposto un "no" tagliente. Č vero che gią tenčane in tasca un due mazzi, ma! non importa; egli avrebbe dovuto comperarne qualch'altro chčh! molti anzi! tutti. Per soprapił, quel medčsimo dģ sostando nella portinarģa a due amorosi piccioni l'uno all'altro accostati come gli si dimandava "le piąciono?" avea esclamato "arrosto!" Non nego, črano mģnime cose, ma č appunto da queste, perchč słbiti moti, che la natura nostra si svela. E poi! quante lągrime gli čran gocciate alla partenza di nonna?


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





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