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      Ma è poi essenziale in amore il connubio delle ànime? Non è forse al rovescio? E quì, se un cuore gli rispondea di sì, un altro non si stancava a negare.
      Quante contraddizioni! Chi vuol ragionare ci affonda. Vòlta e rivòlta, nulla di certo, se non se l'incertezza... e questa?... Nè s'è manco sicuri di esìstere! Presente, già, non ci ha, perchè il passato confina con l'avvenire; ma se il passato fu, l'avvenir non è ancora. Eppure, egli poteva pensare! e volere! e mòversi... quasi a persuadersi del che, battè fortemente la mano sullo scalino.
      E il colpo lo tirò dalle nubi. Si spaurì di sè stesso; si tornò in soggezione. Raccolto allora il lumino, si alzò, e riprese a montare la scala, pensando "trègua ai contorti sofismi; andiamo a dormire. Dormendo, s'è più desti che in veglia".
      E infino al ripiano, la testa di Alberto cessò dal frullare, o parve. Ma, come all'uscio, si rinviò.
      Mò perchè a letto? Perchè tante ore perdute tra le lenzuola? Se a riposare le fatiche del giorno, a che il riposo eterno di morte?
      Ed ecco Alberto voltarsi, ridiscènder la scala, e riuscito alla porta di strada, riporre, nella nicchietta, il lumino.
      Riaprì la postierla.
      Il chiaro di luna inondava la via, dolcìssima luce agli afflitti. Il sole feconda sì il formentone, ma il sentimento, no; è un padre, buono fin che volete, ma che stà troppo in sussiego; è sempre padre, mai babbo. La luna invece è mamma; essa indovina i nostri minuti affari di cuore, ci piglia interesse; nei dispiaceri conforta, o almeno piange con noi.


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





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