Pare venda fiammìferi... Fiammìferi solo?
Intanto, dei broughams dalle tendine calate fanno a precipizio, chè il Diavol li porta, la strada.
E intanto una carrozza si arresta in una via tortuosa che fiancheggia la Corte. La sentinella rintàna. Lo sportello si apre; ed ecco un alto signore, il quale offre la mano a una donna incappucciata e dal vestito che fruscia. Tò! quel signore non rièscemi nuovo; mi par d'averlo ammirato ad una mostra di truppe, in tanto di fanfarona divisa, isputacchiata di principesche decorazioni... E la bella sua moglie gli passa dinanzi. Egli le fà un ampio inchino, e, come la vede sparire in una pìccola porta porta alle grandi fortune tutto orgoglioso di ben meritar quelle insegne che incugìnan col rè, rimonta nella carrozza.
Un'ora!
Uòmini inferajolati, a viso da campana e martello, ne pedònano ancora, tossendo; o ne vèngono incontro soffiàndosi il naso. Aumèntano dalle finestre i pst pst... alcune vie, da cima a fondo, pispìgliano. Nabucco imbestia; la città è in frègola.
Capitolo settimo
Allorchè Alberto risalì la sua scala, battèano le tre della notte; e, che tale per lui fosse una vera straòra, il viso di Paolino gliel disse.
Alberto arrossì. Perchè? Davvero, non ci avea il di che; ei rincasava con tanti denari, quanti all'uscir di teatro, e il vizio costa. È dunque a pensare come noi arrossiamo ben più di ciò che la coscienza degli altri potrebbe rimproverarci di quello che possa la nostra.
E Alberto fuggì prestamente gli occhi del servo, si chiuse nella càmera sua, e si gettò sul letto, vestito.
| |
Diavol Corte Alberto Paolino Alberto
|