Avanti! Sàlis rispose, con la faccia contra il paglione.
Si udì l'aprire dell'uscio.
Signore principiò oscillando una voce di donna; ma questa voce descrisse una curva; non, come Guido attendeva, un àngolo.
Egli ne trasalì. Levando lentamente e con timore la testa:
Oh! fece; e balzando in sui pie', poggiossi alla tàvola.
Signore Claudia continuò, dal lato opposto di quella il mio servitore m'ha detto... io vengo... mi disse il mio servitore... voi... ma lì, s'empiendo di parole la bocca, tàque rossa e confusa, e fisò l'occhio alla tàvola.
Signorina... voi... cominciò allora il giòvane bruno avete scritto... il vostro servitore mi disse... io... l'impiego...
E batti con questo impiego! Guido si moltiplicava le macchie sulle unghie. Ma il dir bugìe non è roba da tutti. Ed egli turbossi, azzittì, e scese lo sguardo su dove posava quello di Claudia.
In cui, era un intreccio di lèttere, un intreccio a matita; Guido leggèvavi Claudia; Claudia, Guido. E le pupille di essi, rialzàndosi insieme, dièdero l'una nell'altra; nè si fuggirono.
Dio! che scontro! In un baleno, due storie di amore, che ne formàvano una!
Claudia! egli esclamò, giugnendo le mani io ti fuggii; tu mi sègui.
Dùnque, ci amiamo? fe' la ragazza con uno scoppio di gioja.
Ma il giòvane impallidì, e si lasciò cadere sul letto, e si nascose tra le palme la faccia.
Oh noi infelici! - disse.
- Perchè? - dimandò la tosa, agitata.
Ei trasse un profondo sospiro.
A che sono ricca, io! sclamò con angoscia la bella.
E quì, silenziosi momenti.
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Sàlis Guido Claudia Claudia Guido Claudia Claudia Guido
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