Ma sì! va e persuadi la contrada San Rocco. A lei era rimasto, fitto e saldato, il racconto di due operai, i quali, ammessi nella misteriosa casetta per aggiustare un camino che pativa di fumo, avèano scorto sopra un gran tondo una testa mozzata, ancora con i capelli, con gli occhi invetriti e con in bocca... una pipa. Tonio inoltre, il garzone, narrava con la voce in cantina, che lo strione, tràttolo a un certo punto in disparte, avèagli offerto una pila di doppi marenghi, purchè gli fosse andato a strappare un braccio di una tal croce di legno appesa ad una tal porta...
- Naturalmente Tonio aggiungeva ho risposto di no
Oca! osservàvano i preti dovevi accettare, poi far dir tante messe
Di più; la contrada San Rocco avea veduto un bel giorno fermarsi alla casa del mago un carretto e uscirne caldaje, storte, lambicchi. La contrada èbbene i batistini; lei, che avea pure assistito, due mesi prima, tranquilla, al trasporto di una batterìa di roba tal quale nel liquorista di contra!
Ei cerca l'oro pispigliàvasi il volgo, mandando giù la saliva. Ma il volgo, secondo l'usanza, sbagliava: il mago non era in traccia dell'oro, quantùnque il fosse di cosa, al pari di quello, cùpida e paurosa a una volta.
Infelice! Il più orrìbile morbo che imaginare si possa lo tormentava, chè, se negli altri ci è dato e la illusione e la trègua, o spesso, la forza del male tògliene la coscienza, quì, il martìro, sorto dalla fantasìa, alimentato da questa, e sempre in novìssime foggie, non requiava mai.
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San Rocco Tonio San Rocco
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