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      E la buonìssima Aurora, la quale a dispetto di ogni rabbuffo e d'ogni broncio di lui, l'avrebbe servito a ginocchi, ora, ch'ei supplicava, pensate!
      Sottile sottile era la pensione sua. Aurora, vogliosa che nel bicchiere di babbo rosseggiàssene sempre del buono, saltò su a dire:
      Darò lezioni d'inglese
      Il signor Pietro fisolla con dubitoso stupore.
      E sai l'inglese... tu? disse.
      Sì ella fece timidamente da un pezzo. Me l'ha insegnato la mia maestra Racheli... Papà, scusa! e aggiunse, che la detta maestra, la quale amàvala molto, le offriva...
      No interruppe il papà, gentile come un chirurgo.
      E tàquero entrambi. No, avvertite, era la sua risposta abituale; sentiva, nel proferirla, uno strano piacere. Vero è, che spesso dovea poi scèndere al sì, ma pel momento era no.
      Pur, questa volta, il diniego stette. Sospettoso come un topo frugato, il signor Pietro pensava, che le lezioni d'inglese d'Aurora, se non èrano già, potèvano convertirsi in tanti spedienti, per istargli alla larga. Aurora gli avrebbe dato a intèndere ogni sorta di storie; ed egli, inchiodato su 'na poltrona con la finestra che non vedeva che gatti, avrebbe dovuto, o bene o male, inghiottirle... No, no; egli si tossicava fin troppo quand'ella, per la poca provvista, era fuori.
      Così, passò un anno; muro a muro la vita. Tutto, men la pensione, aumentava; ed il governo, giù imposte! chè, quasi fosse una vigna il paese, credeva arricchirsi l'impoverendo.
      Tornò il dare-lezioni-d'inglese a far capolino. Aurora disse, che la sua vecchia maestra avèala cêrca per una brava signora e, acconsentendo papà...


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
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