No rispose, secondo il suo vezzo, quella delizia di padre. Pure, soggiunse la vuol proprio imparare? ben, venga quì.
Oh babbo! sclamò la fanciulla con un ghignuzzo chi può èssere quello che fà dieci scale per una lezione d'inglese?
Sul che, il signor Pietro si degnò di riflèttere. 'Stavolta, il suo falso-egoismo se ne trovava di fronte altrettanto; lì si trattava di scègliere tra un po' più di minestra o un po' più di figliola; e il signor Pietro, forse in quella a digiuno, si attenne al "po' più di minestra".
Ma tuttavìa, volle e pretese un mucchio d'informazioni: dopo, impòsene uno di condizioni. Ed èccolo, mentre Aurora è lontana, atteso con l'occhio alla lancetta del pèndolo, la quale ha trascorso l'ora fissata... Inquieto, egli manda e rimanda la ragazzina, che gli tien compagnìa, sul pianeròttolo... E pàssano altri dieci minuti... Perchè non viene? che fà?
Aurora entra pressosa, anelante.
Il signor Pietro, senza lasciar ch'ella dica, comincia a bajare come un can da pagliajo. Ed essa, alla prima in bilancia, risponde poi risentita. Egli, allora, fuori il secondo argomento! cioè il moccichino... Dio mio! ingrata figliola! bianchi capegli! padre ammalato... tanto, che, spaurita la tosa, con le perle negli occhi, e il singhiozzo, gli dimanda perdono.
Poi un dì, il signor Pietro, veduto apparir la fanciulla con un mazzetto di fiori, si cacciò in testa che gliel avèsser donato.
È per te ella disse, e lo porse L'ho comperato per te aggiunse, avvertendo alla nuvolosa aria del padre.
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