Ma in segno di grazie questi lo getta per terra. E fà "tu hai arrossito"; quindi, una scena d'ira e di pianto, il ricordo di cui, le làgrime molte di Aurora, èbbero pena, assai pena a lavare.
O è vero ch'ella avea arrossito?
Sì...
È vero, che il mazzolino era un dono?
No...
Ma, perchè io meglio mi spieghi e voi men male intendiate, prenderò il fazzoletto per un capo diverso.
IIIEnrico San-Giorgio scopre la Terra Promessa
Enrico San-Giorgio era dal suo quinquennale viaggio rimpatriato. Scàpolo e milionario, fu accolto a braccia aperte dalle mammine, e le figliole èbber licenza di compromèttersi; qualcuna anzi, ingiunzione. E ben si poteva ubbidire; giòvane e bello era Enrico.
Ma!... egli era anche di spìrito, non qualità da marito sì che, guardàndosi attorno, vìdesi tosto, in mezzo ad amici che gli dicèvano "se' navigato abbastanza"; a babbi, che gli narràvano le domèstiche gioje, apprese a colla-di-bocca in su i libri; a mamme grandi e non-grandi che gli toglièvano il fiato a furia di sesquipedali accoglienze con tanto di fòdera, ora invitàndolo a pranzo per mètterlo accosto a collegialine pigotte sciocchissimamente belle, ora facèndolo a forza ballare con vèrgini stagionate, pudìche fino allo scàndalo; insomma, vìdesi in mezzo a una tal rete vasta d'intrighi, a tanta roba posticcia che, stomacato e anche un po' impaurito, risolse fuggire laddove ancor si dormiva beatamente "il greve sonno della barbarie".
Fêrmo nel quale partito, Enrico, un dì, soprapensieri passeggiava una via, in riandando i paesi già visti e quelli a vedere.
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