Ed essa: quello che manterrò
Il giovanotto la mira con uno sguardo da folle, uno sguardo che preavvisa di serrare le imposte.
O Enrico! esclama la bella e chi ne toglie di amarci?
E si amàrono infatti, e si amàrono sempre, chè il solo Amore li teneva legati. E scodellàrono bimbi, intellettuali, formosi, i quali fùrono a loro il miglior contratto di nozze e la migliore delle benedizioni.
LA CORBA
Ed era cosa ben sèmplice! Figùrati, che, svoltando in un vicoluccio, avevo dato in una vecchia, immòbile, piccina sotto una soma di corbe. Una di esse le era caduta, e la pòvera donna o non poteva chinarsi per la rìgida età, o non osava, col càrico già squilibrato delle altre. Intanto, un birbone, seduto su lo scalino di una portella, ghignava e pipava.
Quello che feci, tu anche l'avresti.
Ripeto, la cosa era semplicìssima. Eppure, seguitando il cammino, mi tripillava nello scuròlo del cuore un gusto che mai! La maraviglia della vecchietta nel trovare gentile un signore, i suoi ringraziamenti commossi, mi circolàvan col sàngue. Affè! che non mi si vada dùnque a promèttere premi in un altro mondo. Non usciamo da questo. Ogni òpera buona, frutta e al beneficato e al benefattore. Per me, non avea più nulla a pretèndere, anzi! siamo sinceri dovevo.
Ma, insieme, ricordavo con compassione que' ricchi aggrondati che non san dove comprare un'oncia di cuore-contento, mi chiedevo stupito, come mai lo stesso egoismo non li tirasse a fare del bene.
E ci ha tante corbe a levar su ancora da terra!
UNA FANCIULLA CHE MUORE
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Enrico Amore
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