E la prima ha per sè, tutto quel che di leggi, glosse, trattati, fu fabricato e si fàbrica, fiume a letto incostante, roba in cui la sguàzzano i topi e le tarme; l'altra, nudo e puro il buonsenso, eternamente uno.
Rompendo il che in monetina; se è vero, ad esempio, che l'adulterio, come si stampa e declama, sia all'ingrosso un diabòlicus casus, io vi dimando a mia volta, quale più santa, più evangèlica opra di lui, quando la fedìfraga donna è una fresca ragazza, dalla viltà dei parenti astretta a fasciare le polpe gottose di un vecchio, o a riammaestrare "i mal protesi nervi" di un giòvane? E, se è pur vero, che il suicidio sia, come si pone, il coraggio della paura, non è forse al rovescio un generosìssimo atto, quando, questo incontrare a mezza via la morte, può far felice una moglie, vìttima del suo dovere di fedeltà incautamente giurato? E l'omicidio, agghiacciante parola, non mèrita invece il raggio di gloria il più puro, allorchè rende un pòpolo a sè, o attùta il cannone?
Mac...
Èccoci al mac. Era un errore di stampa, ma uno che gli rovinava un perìodo... che dico! una pàgina. Ed egli non averlo veduto! E chissà quanti ce n'èrano ancora! sì, che, vôlto quel foglio, spinse pauroso lo sguardo al vicino... Laus Deo! non ne trovò.
Ma trovò altra cosa.
Trovò di avere stampato una miseria di un libro: se lui! (inquantochè, a ciascuno, il proprio specchio sorride) imaginate un po' gli altri, i quali non hanno certo interesse che un libro sia bello, anzi, cui molte volte disgrada, quand'è. Eppure! si ricordava d'averlo pensato entusiasta, e rivedeva uno per uno i luoghi del tale o tale baleno; nè avea manco sparmiato i polpastrelli de' diti, ma! ma la sua penna, siccome a inesperto un cavallo, l'avea condotto in un dove, mentr'ei tendeva ad un altro.
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Deo
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