Senonchč, il nulla, come il finito, č inconcepibile.
E... se fosse... non-morta?
Quė, Alberto si piegō su di lei, speranzoso, bramoso di un segno che dicčssegli sė, di un fuggitivo rossore, un sospiro.
Orribilmente gli battčan le tempie.
Ah!... egli ha scorto, tra le socchiuse palpčbre, rianimārsele l'occhio. E le apre, o meglio, le straccia, in sul petto, la veste; e le preme la mano sopra il nudo del cuore...
Ed ascolta...
Un bāttito!... Vive! Per lui essa deve rināscere...
No! Un medaglione che le giace sul seno tosto risponde "rivivrā per un altro".
Incendia di gelosėa. Attorno a lui, tutto gira. Strappa di tasca una terzetta a due colpi, e gliela scārica contro. Il medaglione, salta in cento frantumi. Poi, volge l'arme a sč. Ci ha un terrėbile istante, in cui la paura gli aggroviglia le vene: ei serra gli occhi; ma il colpo... parte.
L'arme, piomba fumante, gių dalla tāvola, in una cesta di rose; Alberto, cade sul desiato corpo di lei, morto.
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Alberto Alberto
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