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      Certo tale influenza sarà grandissima, ed io non esito ad affermare che essa sconvolgerà completamente le forme della guerra fin qui conosciute. Le due armi nuove si integrano a vicenda. La chimica, dopo aver fornito gli esplosivi più potenti, riesce ora a fornire veleni di potenza terrificante e di efficacia superiore ai più potenti esplosivi, e la batteriologia può fornirne ancora dei più formidabili. Basti il pensare qual forza di distruzione verrebbe a possedere quella nazione i cui batteriologi scoprissero il modo di propagare una mortale epidemia nel paese avversario e, contemporaneamente, il siero per immunizzare i propri.
      L'arma aerea permette di portare, oltre l'esplosivo, il veleno chimico o batteriologico in un punto qualunque del territorio nemico, disseminando su tutto il paese avversario la morte e la distruzione.
      Se noi consideriamo queste possibilità attuali - che l'avvenire non può se non perfezionare, cioè rendere sempre più efficaci - dobbiamo, necessariamente, convincerci che l'esperienza della grande guerra combattuta non può servirci che come un punto di orientamento, già molto lontano da noi, non mai come un fondamento sul quale basare la preparazione della Difesa nazionale, preparazione che si deve fare in vista delle necessità future.
      Bisogna anche tenere presente che esistono condizioni di fatto le quali favoriscono l'intenso studio e la larga applicazione di queste armi nuove di una efficacia ancora non vista, e queste condizioni sono quelle nelle quali è stata posta la Germania.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





Difesa Germania