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      Così, nella grande guerra, benché essa venisse ad interessare profondamente popoli interi, avvenne che, mentre una minoranza di cittadini combatteva e moriva, la maggioranza viveva e lavorava per fornire alla minoranza mezzi per combattere. Tutto ciò perché non era possibile oltrepassare le linee senza prima spezzarle.
      Ma tutto ciò, ora, cade, perché, ora è possibile oltrepassare le linee senza prima spezzarle.
      L'aereo dispone di questa capacità. Esso muove entro l'atmosfera che sovrasta tutta la superficie della Terra e rappresenta un mezzo di una uniformità completa. L'aereo risulta perciò indipendente dalla superficie, capace di muovere in tutte le direzioni con uguale facilità. Le asperità che presenta la superficie terrestre e la varia conformazione delle coste che limitano quelle marittime non lo interessano, e, come può trasferirsi fra due punti qualunque della terra per la via più breve - la linea retta - vi si può trasferire per innumerevoli vie diverse ed arbitrarie. Tutto ciò che l'uomo può fare sulla superficie non tange l'aereo capace di muovere lungo la terza dimensione. Tutto ciò che, dai primordi dell'umanità, ha imposto alla guerra le sue condizioni e ne ha determinato le caratteristiche essenziali, non ha più alcuna influenza sull'azione aerea.
      Per suo mezzo, la guerra può far sentire la sua ripercussione diretta oltre la più lunga gittata delle armi da fuoco impiegate sulla superficie, per centinaia e centinaia di chilometri, su tutto il territorio ed il mare nemico.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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