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      Tale è il concetto giusto, logico e razionale che deve venire riconosciuto anche in tesi di semplice difesa: impedire al nemico di volare, ossia di compiere qualsiasi azione nell'aria o dall'aria.
      Conquistare il dominio dell'aria implica un'azione positiva, cioè offensiva: quell'azione che meglio si addice all'arma dell'aria, negata all'azione difensiva.
     
     
     
      CAP. V
     
      ORDINE DI GRANDEZZA DELLE OFFESE AEREE
     
      Prima di analizzare il valore del dominio dell'aria, è necessario formarci un concetto dell'ordine di grandezza che possono assumere le offese aeree, concetto che l'esperienza stessa della grande guerra può, in parte, chiarirci.
      I proiettili aerei, in genere, non hanno bisogno di una grande quantità di metallo come quelli dell'artiglieria, poiché non debbono fare altro che cadere. Se, per i proiettili contenenti esplosivo, la quantità di metallo deve essere, in proporzione, abbastanza grande rispetto alla carica interna per ottenere buoni effetti di scoppio, per quelli contenenti materie incendiarie o velenose la proporzione del metallo può ridursi al minimo. In media, saremo nel giusto calcolando, per il metallo, una proporzione del 50 per cento del peso complessivo.
      Per la loro costruzione non si esigono metalli speciali e di grande finezza, né una lavorazione di altissima precisione; conviene, invece, che il materiale attivo, esplosivo, incendiario o velenoso, sia della massima efficacia, ed ogni studio deve essere diretto a questo scopo.
      Il bombardamento dall'alto non può certamente raggiungere la precisione del tiro dell'artiglieria; ma ciò non ha alcuna importanza, perché tale precisione non è affatto necessaria.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207