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      Quando, invece, questo abbia una superficie maggiore, la superficie distruggibile vi sarà tutta inscritta. Che se poi si volesse distruggere tutto ciò che esiste su di una superficie di 1000 metri di diametro, basterebbe dividere il bersaglio in zone e mandarvi 4 squadriglie; 9 se la superficie da distruggere ha 1500 metri di diametro; 16 se ne ha 2000; e via di seguito.
      Ma ciò non può verificarsi che nel caso di attacco su grandi centri abitati, e su questi, per le ripercussioni morali, non sarà necessario, per ottenere l'effetto voluto, impiegare un grande numero di squadriglie.
      Immaginiamoci, di fatto, che accadrebbe in una grande città come Londra, Parigi, Roma, quando, nella parte centrale della città stessa, si operasse la distruzione completa di una, due, quattro, superfici di 500 metri di diametro. Con mille apparecchi da bombardamento del tipo detto - tipo attuale, non tipo a venire - e coi rifornimenti necessari per mantenere a numero questi mille apparecchi, ripianando le perdite giornaliere, si possono costituire 100 squadriglie. Adoperando 50 squadriglie al giorno, una tale forza aerea mette nelle mani di chi ne dispone la possibilità di portare, giornalmente, la distruzione completa su 50 centri d'ogni genere, situati nel raggio d'azione delle squadriglie stesse, e cioè, anche al giorno d'oggi, entro una zona di 2 o 3 cento chilometri dietro le linee dei combattenti sulla superficie.
      Questa potenzialità offensiva è di un ordine di grandezza talmente superiore alla potenzialità offensiva di tutti gli altri mezzi di guerra conosciuti che, in confronto, l'efficacia di questi ultimi diviene pressoché trascurabile.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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