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      Ed una tale potenzialità offensiva, di cui quindici anni fa non si scorgeva neppure la possibilità, tende a crescere ogni giorno, perché i grandi apparecchi da volo si perfezionano rapidamente e l'efficacia dei materiali esplosivi, incendiari e, sopra tutto, venefici, va costantemente aumentando.
      Di fronte ad una potenzialità offensiva di tal genere, che potrebbe fare un esercito, quando le sue linee di comunicazione fossero tagliate, incendiati i suoi magazzini, distrutti i suoi centri di produzione e di rifornimento? Che potrebbe fare una flotta, quando non trovasse più sicurezza nei suoi porti, fossero incendiate le sue basi e distrutti gli arsenali e le navi da carico? Come potrebbe un paese lavorare e vivere sotto la minaccia perenne, oppresso dal terribile incubo della distruzione imminente e collettiva? Perché, questo bisogna ben tenere presente: l'offesa aerea si esplica non solo contro i bersagli di minima resistenza materiale, ma anche di minima resistenza morale. Se un reggimento è capace di resistere ancora, in una trincea sconvolta, dopo aver perduto i due terzi dei suoi effettivi, una maestranza vede il suo lavoro arrestato dalla distruzione di un reparto di macchine e si dissolve alle minime perdite.
      Tutto ciò bisogna tenere presente quando ci si voglia formare un concetto, non dirò esatto, ma approssimativo, dell'ordine di grandezza delle offese aeree possibili oggi.
      Ora conquistare il dominio dell'aria vuol dire mettersi in grado di esplicare contro il nemico azioni offensive di un tale ordine di grandezza, superiore a tutte quelle che mente umana poté immaginare; vuol dire mettersi in grado di tagliare l'esercito e la flotta nemica dalle loro basi, impedendo loro non solo di combattere, ma di vivere; vuol dire proteggere in modo sicuro ed assoluto tutto il proprio territorio ed il proprio mare da tali offese, mantenere in efficienza il proprio esercito e la propria flotta, permettere al proprio paese di vivere e di lavorare nella tranquillità più completa; vuol dire, insomma: vincere.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207