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      Rimanere battuti nell'aria, cioè ridotti nell'impossibilità di volare, vuol dire venire tagliati dal proprio esercito e dalla propria flotta, vedere l'uno e l'altra impossibilitati ad agire, rimanere alla completa mercé del nemico senza alcuna possibile difesa, esposti alle più formidabili offese che esso può esercitare ovunque colla massima facilità e col minimo rischio; vuol dire, insomma, essere vinti e costretti ad accettare quelle qualsiasi condizioni che al nemico piaccia imporre.
      Questo è il valore del dominio dell'aria.
     
      Nota I. - Il municipio di Treviso ha pubblicato un opuscoletto intitolato "Il martirio di Treviso", opuscoletto che può servire ad illustrare magnificamente quanto ho detto. Furono lanciate 1500 bombe circa, in 32 incursioni, dall'aprile 1916 alla fine di ottobre 1918, su di un territorio che non supera il chilometro quadrato. Calcolando il peso medio di ogni bomba a 50 chilogrammi - e fu certo minore - in complesso, furono 75 tonnellate di bombe lanciate su Treviso.
      Dati i calcoli approssimativi da me fatti, essendo il diametro più lungo di Treviso di circa un chilometro, occorrerebbero 4 squadriglie di 10 apparecchi l'una, 40 apparecchi, ossia 80 tonnellate di bombe.
      Se si osserva ne "Il martirio di Treviso" la pianta indicante la distribuzione dei punti di caduta delle bombe e le riproduzioni fotografiche dei danni arrecati, ci si convince subito che se quelle 75-80 tonnellate di bombe fossero state lanciate tutte nello stesso giorno, ripartite convenientemente in esplosive, incendiarie ed asfissianti, Treviso sarebbe stata completamente distrutta e ben pochi abitanti si sarebbero salvati.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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