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      Ogni unità da bombardamento, stabilita con questo principio non rappresenta una potenza offensiva indefinita che può arrecare un certo danno al nemico: rappresenta, invece, una potenza offensiva perfettamente determinata, possedente una capacità distruttiva completa su di una determinata superficie. Lanciando una di tali unità da bombardamento su di un bersaglio nemico che possa venire compreso nella superficie distruggibile, si ha la certezza matematica di distruggere quel bersaglio. La potenza offensiva dell'Armata Aerea viene ad essere rappresentata da tante superfici distruggibili quante sono le sue unità da bombardamento, e questa potenza offensiva - meglio: distruttiva - è possibile gettare sul nemico, dove più conviene, per ottenere gli scopi che si intende conseguire.
      Disponendo di 50 superfici distruggibili di 500 metri di diametro (Armata Aerea, all'incirca di 500 apparecchi da 2 tonnellate di bombe) si possono distruggere, giornalmente, 50 nidi d'aviazione nemici (campi, magazzini, stabilimenti di produzione, ecc.). Quanti giorni potrebbero occorrere per mettere a terra l'aviazione attuale di una qualsiasi delle grandi potenze europee?
      Quali opposizioni potrebbero incontrare tali azioni offensive?
      Opposizioni aeree ed opposizioni provenienti dalla superficie.
      Delle opposizioni aeree tratterò parlando delle unità da combattimento, appunto destinate a superarle. Le opposizioni provenienti dalla superficie non possono esser costituite che dalle armi contraeree terrestri: dai cannoni contraerei.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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