Dirò come anche l'azione dei cannoni contraerei può venire contrastata dalle unità aeree da combattimento, ma, indipendentemente da ciò, resta il fatto che l'efficacia dei cannoni contraerei non può risultare che minima, sia per la difficoltà di colpire, sia per l'inevitabile disseminamento di mezzi che impone un tal genere di difesa. I cannoni contraerei possono certamente produrre delle perdite nelle unità da bombardamento - perdite limitate - ma in guerra non si può pretendere di agire senza correre rischi, ed è già molto quando questi rischi si possono ridurre al minimo. Occorrerà quindi, a tale riguardo, mettersi in grado di mantenere in efficienza la potenzialità delle unità da bombardamento provvedendo complementi aerei per ripianare le possibili perdite.
Sempre in relazione alle perdite alle quali possono andare soggette le unità da bombardamento, converrà che queste siano costituite da un numero di apparecchi non inferiore ad un certo limite. Dato, ad esempio, che la potenzialità dell'unità debba essere di 20 tonnellate di bombe, tale potenzialità può venire fornita da 10 apparecchi capaci di trasportare ognuno 2 tonnellate di bombe, da 5 apparecchi capaci di 4 tonnellate di bombe, da un solo apparecchio capace di 20 tonnellate di bombe qualora esistesse. Conviene, da un lato, che le unità siano composte del minimo numero di apparecchi, perché ciò semplifica enormemente la costituzione delle unità stesse; ma da un altro lato non conviene che questo numero sia troppo piccolo, perché la perdita di un apparecchio ridurrebbe troppo fortemente la potenzialità dell'unità. Ritengo perciò che il minimo numero di apparecchi per unità non dovrebbe mai risultare inferiore a 4, il che esigerebbe apparecchi della portata massima di 5 tonnellate di bombe nel caso specifico che ho considerato.
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