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      Bisognerà quindi stabilire quale deve essere il raggio d'azione normale dell'apparecchio da bombardamento - e ciò dipenderà dalla dislocazione dei bersagli nemici che si intende offendere in via normale - e scegliere quell'apparecchio che sia capace, entro quel raggio d'azione normale, di trasportare un conveniente carico di bombe.
      A mio avviso il raggio d'azione normale dovrebbe, oggi, aggirarsi fra i 200 ed i 300 chilometri.
      Ho detto: raggio d'azione normale; in casi eccezionali, esso può venire facilmente modificato. Se, possedendo un raggio di azione normale di 300 chilometri, si intende svolgere una azione entro i 100 chilometri, è inutile caricare materiali di consumo per 300 e si può utilizzare il peso risparmiato per caricare più bombe. Se, possedendo un raggio d'azione normale di 300 chilometri, si intende svolgere una azione a 400 chilometri, si può diminuire il carico di bombe di quel tanto di peso di materiali di consumo dell'apparato motore che occorrono in più.
      Perché gli apparecchi possano godere di una tale elasticità di raggio d'azione sono sufficienti particolari di costruzione che permettano una elasticità nel carico delle bombe e dei materiali di consumo dell'apparecchio motore.
      Quota di volo. - In un apparecchio da guerra l'altezza della quota di volo diminuisce la vulnerabilità dalle offese da terra. Dato che le unità da bombardamento debbono eseguire un tiro disseminato, questo tiro può venire eseguito da quote piuttosto elevate. La quota normale di volo dovrebbe risultare fra i 3 ed i 4 mila metri.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207