Se, ad esempio, eseguita tale suddivisione, si ottengono 10 zone, vorrà dire che l'Armata Aerea ha la capacità di distruggere tutti gli obbiettivi nemici che si trovano sul territorio e sul mare nemico in dieci giornate d'operazione, e non rimarrà che determinare la successione delle zone da distruggere. Tutto ciò appare molto semplice, ma, invece, la scelta degli obbiettivi, il loro raggruppamento in zone e l'ordine di successione nella distruzione delle zone rappresentano la parte più delicata e più difficile della guerra aerea e costituiscono ciò che potrebbe definirsi la Strategia aerea.
La scelta degli obbiettivi dipende dallo scopo che si intende raggiungere; di fatto gli obbiettivi variano, se si vuol conquistare il dominio dell'aria, oppure si vuol tagliare l'esercito e la marina dalle loro basi, oppure si vuol gettare il terrore nel paese nemico per spezzarne la resistenza morale, oppure si intende agire contro gli organi direttivi del paese avversario, ecc.
Il decidersi per uno scopo piuttosto che per un altro dipende da una quantità di considerazioni di carattere militare, politico, sociale e psicologico, dipendenti dal momento e che sul momento occorre prendere in esame.
Per esempio: ho sempre detto che lo scopo essenziale di un'Armata Aerea è quello di conquistare il dominio dell'aria, distruggendo tutti i mezzi aerei nemici; sembrerebbe quindi che i primissimi obbiettivi dovrebbero sempre essere questi. Ma non è così. Se le forze aeree del nemico si trovano ad essere in tali condizioni di inferiorità da non potere reagire in modo sensibile, può convenire non perdere il tempo per distruggere bersagli di poco valore: può convenire, invece, esercitare azioni che sottopongano l'avversario a danni ben più gravi.
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