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      Le unità da combattimento potranno venire impiegate, come ho già accennato, per neutralizzare le artiglierie contraeree che disturbassero l'azione delle unità da bombardamento, oppure per mitragliare convogli in marcia, abitati ecc. Tali unità potrebbero anche venire trasformate in unità da bombardamento, e perciò basterebbe che gli apparecchi fossero predisposti per subire la necessaria trasformazione.
      Conquistato il dominio dell'aria, l'Armata Aerea avrà la più completa libertà di scorrazzare, pressoché indisturbata e senza rischi, su tutto il territorio ed il mare nemico, ed essa, naturalmente, approfitterà di una tale libertà d'azione per arrecare all'avversario i massimi danni possibili.
      Agendo sui grandi nodi ferroviari, sui centri di raccolta del materiale ferroviario, sui centri abitati che costituiscono importanti nodi stradali, sui magazzini, ecc., essa potrà ostacolare la mobilitazione dell'esercito nemico.
      Agendo sulle basi navali (arsenali, depositi di nafta, naviglio nei porti) e sui porti mercantili, essa potrà impedire che la flotta nemica possa assumere e mantenere la sua efficienza. Agendo sui centri abitati più sensibili, potrà, inducendo la confusione ed il terrore nel paese avversario, spezzarne rapidamente la resistenza materiale e morale.
      Il lettore, cui questo quadro appaia troppo fosco, si ponga dinanzi una carta d'Italia e supponga di essere il comandante di una Armata Aerea, della potenzialità giornaliera di 50 superfici distruggibili di 500 metri di diametro, appartenente ad una qualunque delle nazioni poste ai nostri confini, poi si domandi quanti giorni di operazione gli occorrerebbero per ottenere gli scopi sopra enunciati.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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