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      Ma, anche da quanto ho esposto succintamente, si scorge a quale altezza possa assurgere, dirò così, l'atrocità di una guerra aerea.
      Rassegnarsi a subire le offese che il nemico può infliggerci - nessun mezzo veramente pratico esistendo per ripararci dalle offese stesse, e non convenendo assolutamente distrarre forze per tentare una parvenza di difesa - è una frase che rappresenta una condizione di fatto di una terribile tragicità, quando si pensi alla grandiosità ed alla atrocità delle offese che il nemico può infliggerci.
      Ed è tragico anche il pensare che la decisione di un simile tipo di guerra deve necessariamente derivare dallo spezzarsi di tutte le energie materiali e morali di un popolo, sottoposto ad un pauroso cataclisma che lo insegue dovunque, senza tregua, fino a scioglierne tutti i legami sociali.
      Tuttavia, per compenso, la decisione, con un simile tipo di guerra, avverrà in brevissimo tempo, poiché le sue azioni verranno a ripercuotersi direttamente e colla massima violenza sugli elementi meno resistenti dei paesi in lotta. Forse, non ostante la sua atrocità, queste guerre saranno più umane di quelle passate perché, in definitiva, costeranno meno sangue.
      Ma chi non si troverà preparato e pronto a sostenerle sarà perduto.
     
     
     
      CAP. XVI
     
      L'AVVENIRE
     
     
      Quanto ho esposto, fino ad ora, rappresenta possibilità attuabili, e facilmente attuabili, coi mezzi disponibili sul momento; cioè la semplice applicazione ragionata, a scopo di guerra, dei mezzi aerei esistenti, applicazione che qualunque nazione può fare, purché ci pensi e si convinca della sua convenienza.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207