Su questo fenomeno si basano essenzialmente tutte le così dette acrobazie (looping, avvitamento, ecc.). Per eseguire una determinata acrobazia, il pilota deve agire sui comandi in modo da far perdere, in un determinato modo, all'aeroplano il suo equilibrio. Per riportarlo nelle condizioni normali, il pilota non ha altro da fare che cessare dalla sua azione perturbatrice e lasciare che l'apparecchio riprenda automaticamente il suo equilibrio normale.
L'aeroplano può venir posto in condizioni di squilibrio per effetto di moti disordinati dell'aria in volo, ma, anche in questo caso, cessata l'azione perturbatrice dell'aria, esso riprende automaticamente il proprio equilibrio.
L'aeroplano può dunque perdere il suo equilibrio normale nell'aria sia in causa di moti disordinati che vengono a verificarsi nell'aria stessa, sia per l'azione del pilota.
I moti disordinati dell'aria si verificano essenzialmente a bassa quota, cioè là dove l'atmosfera risente della vicinanza della superficie. Come, nel mare, le onde risultano più irregolari presso la spiaggia, così i movimenti atmosferici - per quanto possano essere generati da cause completamente diverse - risultano più irregolari nella prossimità della superficie che, appunto, dell'atmosfera rappresenta una specie di spiaggia.
Il pilota può far perdere l'equilibrio al suo apparecchio sia per sua volontà determinata, nel qual caso è logico pensare che lo faccia solo in condizioni di essere sicuro di poterlo rimettere in equilibrio, sia per errore di manovra.
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