4. Tendenza ad accrescere la velocità ed il rendimento.
Le grandissime velocità raggiunte dagli aeroplani si devono essenzialmente ai motori sempre più potenti che si adattano agli apparecchi. È chiaro che, più si accresce la potenza del motore, più facilmente l'aeroplano vince la resistenza che l'aria gli presenta, e più veloce diventa. Ma si comprende subito che questo sistema non può risultare economico.
Bisognerebbe potere accrescere la velocità, non accrescendo la potenza dei motori ma diminuendo la resistenza dell'aria. Ciò non sta in noi: la resistenza dell'aria è quella che è: tuttavia sta il fatto che la resistenza dell'aria diminuisce mano mano che ci si innalza nell'atmosfera, perciò più si vola alto, conservando la stessa forza motrice, più si vola velocemente, cioè economicamente.
Ma la cosa non è così semplice come a prima vista può apparire, ed il difficile sta appunto nel conservare la stessa forza motrice.
Uno dei fattori della potenza di un motore a scoppio è rappresentato dal volume della cilindrata, ossia dal volume della miscela aria-benzina che ogni cilindro utilizza ad ogni aspirazione. Supponiamo che la cilindrata sia di un litro: vuol dire che, ad ogni scoppio che avviene in un cilindro, viene utilizzato un litro di miscela carburata.
Ma la densità dell'aria varia a seconda della quota alla quale si considera. Se questa densità è uno al livello del mare, alla quota di m. 5000 è, all'ingrosso 1/2 ed a quella di 18.000 metri all'ingrosso 1/4. Ciò vuol dire che un motore a m. 5000, per quanto conservi inalterato il volume della cilindrata, assorbe una quantità (peso) di miscela carburata metà di quella che assorbe al livello del mare, ed a 18.000 ne assorbe un decimo.
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Tendenza
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