Ho lungamente svolto le ragioni per le quali ritengo che si imponga, fin d'ora, la costituzione di una forza aerea indipendente avente la missione essenziale di conquistare, in caso di conflitto, il dominio dell'aria. Ho detto anche che, a mio parere, i concetti che reggono attualmente l'aviazione da bombardamento e da caccia non rispondono allo scopo, e come si dovrebbe provvedere.
In qualunque modo possa dissentirsi dalle opinioni da me espresse, credo che almeno si possa consentire in questo: Non è possibile, oggi, non provvedere a mettersi in condizioni di combattere nell'aria.
Un primo passo dovrebbe quindi essere quello di distaccare l'aviazione da bombardamento e quella da caccia, per costituire il primo nucleo indipendente, germe di ciò che, in un avvenire non lontano, qualunque forma assuma, diventerà l'Armata Aerea.
L'aviazione indipendente risulterà più o meno forte a seconda dei mezzi che le verranno concessi, ma appunto perché deve essere indipendente, e quindi possedere nel suo ambito la maggiore libertà di azione, siano pochi o molti i mezzi che le saranno concessi, questi debbono risultare da un bilancio indipendente. Questo bilancio crescerà man mano che nella coscienza pubblica andrà chiarendosi l'importanza del dominio dell'aria.
Parimenti indipendenti dovranno risultare l'organizzazione e l'impiego. Figlia dell'Esercito e della Marina, questa Aviazione ha ormai raggiunto la maggiore età e deve venire emancipata.
Occorre quindi creare un Ente che vi sopraintenda: ente che dovrà essere costituito da persone familiari coll'arte della guerra in generale, aperte alle nuove idee, guardanti verso l'avvenire, senza preconcetti ritardatori.
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