Poiché l'Italia si trova al centro di smistamento delle maggiori e più importanti linee internazionali, l'Italia ed il Mediterraneo diventeranno certamente i campi delle competizioni pacifiche della navigazione aerea internazionale del vecchio mondo. Unico mezzo per uscire vittoriosi in questo campo è quello di trovarsi pronti a soddisfare tutte le esigenze del nuovo mezzo di traslazione nel bacino aereo che ci compete. Se trascuriamo questa specie di obbligo che la nostra situazione ci impone, dovremmo rassegnarci a lasciare che gli stranieri volino sul nostro territorio e sul nostro mare. Necessità quindi non solo di fare, ma di fare presto e bene. Ogni esitazione ed ogni timidezza potrebbe venire amaramente scontata.
Concludendo queste brevi note, secondo noi, l'Italia deve svolgere una pronta, saggia ed oculata politica aeronautica, fondandosi essenzialmente sui seguenti concetti:
1. Favorire lo sviluppo della navigazione aerea interna, coloniale e mediterranea, esercitando un'azione statale attrice o coordinatrice, e stabilendo come principio che la navigazione aerea interna, coloniale e quella mediterranea proveniente dall'Africa, dall'Asia e dalla penisola Balcanica debba battere bandiera italiana. Favorire, inoltre, lo sviluppo della navigazione aerea con bandiera italiana nella penisola Balcanica, nell'Asia Minore e nell'America del Sud;
2. Favorire lo sviluppo dell'industria aviatoria, proteggendola, facendola conoscere, fornendola di larghi mezzi di indagine, di studio e di esperimento;
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