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      La guerra si fa colle masse, e le masse sono composte di medie. Trattando dell'Armata Aerea ho dimostrato come essa appunto abbia bisogno di apparecchi a caratteristiche medie e simili a quelle che debbono presentare gli apparecchi commerciali.
      L'aviazione da guerra potrà quindi utilizzare apparecchi d'uso civile presentanti speciali - non eccezionali - requisiti, e l'aviazione civile, in vista dei vantaggi che il piegarsi a tali condizioni le procurerà, non avrà difficoltà a farlo.
      Se si pensa che cosa costa per ogni giornata di efficienza un apparecchio militare, si ha subito l'idea del limite massimo del sussidio che l'Amministrazione militare può concedere, nel proprio interesse, ad ogni giornata di efficienza di un apparecchio civile, che in caso di guerra possa venire immediatamente utilizzato, limite massimo dal quale si potrebbe scendere notevolmente, raggiungendo anche qui notevolissime economie.
      Queste poche considerazioni bastano a dimostrare quale concorso potrebbe dare, pur provvedendo esclusivamente al proprio interesse, l'aviazione militare e quella civile.
      Questo concorso di carattere finanziario dovrebbe logicamente venire concesso sui bilanci dell'aviazione militare, e siccome, collo sviluppo dell'aviazione civile, esso andrebbe riducendosi man mano che l'aviazione civile venisse a guadagnarsi più agevolmente la vita, così mano mano l'aviazione militare, dirò così, di carattere permanente potrebbe ridursi ad un minimo, pur mettendosi in grado di presentare, in caso di conflitto, coi complementi civili mobilitati, la massima potenza.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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