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      CAP. XXIII
     
      ATTIVITÀ AVIATORIE CIVILI NON INTERESSANTI DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE
     
      Di tali attività, che pure, come tutte le altre attività nazionali, interessano indirettamente la Difesa nazionale, l'Autorità militare non deve occuparsi, e ciò per non ingerirsi in questioni che non le competono, per alleggerire i suoi organi e per evitare dannose interferenze. Tali attività debbono essere sorrette dallo Stato in quanto rappresentano un interesse collettivo, ma per mezzo di un bilancio a parte, che potrà essere più o meno grande a seconda che gli organi statali competenti lo riterranno utile.
      Fanno parte di queste attività tutto ciò che riguarda il progresso scientifico industriale dell'aviazione, tutto ciò che vale a mettere in luce, nel campo delle competizioni internazionali, la nostra industria aviatoria, tutto ciò che riflette manifestazioni aviatorie commerciali e sportive, ecc. cui la Difesa nazionale non può dare alcun concorso per mancanza di reciprocità.
      La Difesa nazionale approfitta indirettamente di tutti i progressi scientifico-industriali dell'aviazione, ma gli organi ad essa preposti non sono competenti a promuovere questo progresso. Tutti gli stabilimenti scientifico-sperimentali militari dovrebbero passare nel campo civile ed, a mio parere, alla dipendenza del Ministero dell'istruzione pubblica, dato che gli studi scientifici e sperimentali in ordine alla tecnica aviatoria non presentano alcun carattere essenzialmente militare. Tali stabilimenti debbono venir messi alla portata di tutti gli studiosi, vestano essi o no la divisa, evitando così una monopolizzazione che, come tutte le monopolizzazioni, riesce di meschino rendimento.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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