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      Per i loro scopi particolari, le autorità aviatorie militari possono aver bisogno di apparecchi da volo presentanti speciali requisiti, ed, in tal caso, le dette autorità non avranno altro da fare che rivolgersi agli istituti aeronautici civili perché studino e concretino apparecchi rispondenti alle loro speciali esigenze, e, certo, troveranno in tali istituti una migliore rispondenza per il maggior complesso di attività che essi conterranno.
      Così pure l'autorità aviatoria militare deve disinteressarsi completamente di tutto ciò che ha tratto alla sicurezza degli apparecchi civili ed all'abilità professionale dei piloti non militari, nello stesso modo come si disinteressa del modo col quale vengono costruiti gli automobili e della abilitazione alla condotta dei medesimi.
      Se, per la salvaguardia dei cittadini, lo Stato crede dover intervenire in tali attività, vi deve intervenire mediante organi di carattere civile, come interviene ad esempio per la verifica delle caldaie a vapore, degli impianti elettrici, nella concessione di patenti da chauffeur, ecc.
      L'intervento militare, oltre ad appesantire gli organi militari con funzioni estranee alla loro competenza, crea dissensi fra l'aviazione militare e quella civile, dissensi che conviene evitare nell'interesse sia dell'una che dell'altra. Per far conoscere ed apprezzare l'industria nazionale occorre talvolta organizzare gare, concorsi, ecc. Anche di ciò l'autorità militare deve disinteressarsi, come si disinteressa di simili attività in altri campi, od al massimo prendervi parte eccezionalmente, con complessi puramente militari, come fa, ad esempio, per le gare di pattuglie di cavalleria in determinate attività sportive.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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