Similmente accade per la navigazione aerea. Teoricamente basta ad un aereo un punto di partenza ed uno d'arrivo; praticamente occorre prepararne la superficie perché sopra di essa si possa volare, poiché la facilità e la sicurezza del volo dipendono, in grandissima parte, dalle predisposizioni prese sulla superficie, e ciò tanto più in un paese rotto, frastagliato e coltivato come il nostro. Non si può sperare in un largo sviluppo della navigazione aerea finché non si sia provveduto alle strade aeree. Se in guerra se ne è fatto generalmente a meno, ciò è dipeso dal fatto che i rischi propri della guerra sono tali da far apparire trascurabili tutti gli altri. Ma in pace occorre ridurre tutti i rischi.
Le strade aeree esigono poco: buoni campi di atterraggio, qualche campo di fortuna, un buon servizio di segnalazioni, qualche servizio a terra nei centri principali; ma questo poco va fatto.
La rete stradale aerea non può risultare che a larghe maglie costituite dall'incontro di grandi arterie, e deve riuscire tale da facilitare lo sviluppo dell'Aviazione civile e l'impiego di quella militare.
Il provvedere alla costituzione delle strade aeree risponde ad un interesse collettivo ed è di competenza dello Stato.
La forma del nostro Paese indica nettamente il tracciato che dovrebbero presentare le nostre maggiori arterie aeree: due litoranee ed una padana, sulle quali potrebbero venirsi a collegare tutte le linee di aeronavigazione convergenti nel Mediterraneo atmosferico.
Questa grande maglia triangolare assumerà rapidamente una importanza internazionale, trasformando l'attuale ostacolo aereo, rappresentato dal nostro Paese, in una zona di facilitazione per le comunicazioni aeree fra la Spagna e la Francia meridionale coi Paesi balcanici, e per quelli fra l'Europa centrale coll'Africa e con l'Asia.
| |
Aviazione Stato Paese Mediterraneo Paese Spagna Francia Paesi Europa Africa Asia
|