Perciò, se il lungo studio ed il grande amore, mi avranno condotto anche solo ad indurre chi può a gettare il buon seme, io mi chiamerò pienamente soddisfatto.
La pianta crescerà rigogliosa, e diventerà gigante.
Roma 1921.
LIBRO SECONDO
(AGGIUNTO NEL 1926)
Come ho detto nella prefazione a questa seconda edizione, allorché pubblicai per la prima volta "Il D. dell'A." non ritenni opportuno enunciare tutto il mio pensiero sul problema aeronautico, per non urtare troppo violentemente contro idee fatte e dominanti, allo scopo di facilitare l'accettazione e l'attuazione di una specie di programma minimo che avrebbe dovuto, a suo tempo, costituire un nuovo punto di partenza per un ulteriore progredire.
I lettori troveranno in questa seconda parte del presente lavoro il completamento della prima, che non è se non la ristampa integrale della prima edizione de "Il D. dell'A.".
Nel 1921 non esisteva che l'aviazione ausiliaria - benché non portasse tale specificazione - ossia non esistevano che mezzi aviatori intesi a facilitare ed integrare azioni terrestri o marittime, e, non ostante i servizi che aveva reso durante la guerra, l'arma aerea veniva considerata, specie nell'ambiente militare, come una vera e propria superfetazione. Se erano tempi in cui poco si curavano l'Esercito e la Marina, erano tempi in cui dell'aviazione nessuno si curava.
Tali essendo le condizioni di fatto, si trattava di far penetrare il concetto del dominio dell'aria, di dare una prima idea del suo valore, di indurre alla considerazione dei mezzi più adatti alla lotta per la conquista del dominio dell'aria, di far accettare la concezione di una forza aerea indipendente dall'Esercito e dalla Marina: tutto ciò dopo una grande guerra durante la quale l'aviazione non aveva agito che come ausiliaria, vale a dire contro le idee fatte e catalogate di tutti coloro - ed erano e sono legione - che preparano l'avvenire guardando al passato.
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Esercito Marina Esercito Marina
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