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      Evidentemente l'A. A. della nazione A risulterà più forte di quella della nazione B, e perciò - dato che tutte le altre circostanze, abbiamo ammesso, sono uguali - in caso di conflitto il dominio dell'aria verrà conquistato dalla nazione A, e, dominata dall'aria, la nazione B non potrà impiegare la propria aviazione ausiliaria.
      Vale a dire: la nazione B risulterà soccombente nella guerra aerea unicamente perché ha distratto parte delle sue risorse dall'A. A. per crearsi un'aviazione ausiliaria, la quale diventa la causa essenziale della sconfitta aerea che la rende, di poi, inutile. Comunque si esamini la cosa, la conclusione è identica: l'aviazione ausiliaria è inutile, superflua e dannosa.
     
     
     * * *

     
      Nella passata guerra i mezzi aerei vennero impiegati esclusivamente come ausiliari.
      È perfettamente vero. Ma che significa ciò? Significa semplicemente che non si era compreso il valore del dominio dell'aria, e quindi non si cercava tale dominio né si preparavano i mezzi adatti a conquistarlo.
      La guerra scoppiò quando l'aviazione era ancora in fasce. Pochissimi credevano in essa, e questi pochissimi non avevano voce in capitolo, anzi erano considerati degli esaltati e degli illusi. Le alte autorità militari delle nazioni impegnate nella lotta non credevano all'aviazione; peggio, la maggior parte di esse non sapeva neppure che fosse.
      Solo in Germania vi era qualche idea di guerra aerea, ma, fortunatamente, la Germania venne tratta sulla falsa strada da Zeppelin e, più che agli aeroplani, credette ai dirigibili, che non potevano, non possono e non potranno mai fornire armi da guerra, data l'esistenza del più pesante.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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