Pagina (149/207)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Per riuscire ad esercitare il dominio dell'aria in modo da determinare lo spezzarsi delle resistenze materiali e morali dell'avversario è necessario, una volta conquistato il dominio dell'aria, disporre ancora di una quantità di mezzi aerei sufficienti a portare sul nemico offese capaci appunto di determinare lo spezzarsi delle sue resistenze materiali e morali.
      Anche queste due proposizioni sono assiomatiche, ed io chiedo venia ai miei lettori di procedere nel mio ragionamento per tale via, considerando che, avendo l'intenzione di abbattere idee fatte, mi è necessario non lasciar adito ad alcun equivoco.
     
     
     * * *

     
      I mezzi di volo dell'avversario possono trovarsi in aria o sulla superficie - centri di sosta, di raccolta, di produzione, ecc. - ma tanto nell'uno quanto nell'altro caso non possono venire raggiunti che mediante offese aeree. Vale a dire il dominio dell'aria non può venire conquistato che da mezzi aerei, ed a tale conquista né le forze di terra né quelle di mare possono comunque concorrere o cooperare.
      Le offese aeree che si possono esercitare sul territorio e sul mare nemico, una volta conquistato il dominio dell'aria non possono, evidentemente, esercitarsi che mediante mezzi aerei e ad esse né l'Esercito né la Marina possono comunque cooperare.
      Perciò, per tutto quanto riguarda la lotta per la conquista del dominio dell'aria e l'esercizio delle offese aeree, le forze aeree a ciò destinate, e cioè l'A. A., non possono e non devono comunque dipendere né dall'Esercito né dalla Marina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





Esercito Marina Esercito Marina