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      Si tratta quindi di un problema perfettamente analogo a quello che si è sempre presentato per le navi da battaglia, né, data l'analogia degli scopi, sia pure in campi differenti, poteva essere diversamente. Ma, al proposito, si debbono fare altre considerazioni.
     
     
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      Armamento. Gli apparecchi da bombardamento di una A. A. non sono destinati a combattere isolatamente ma bensì in formazione. Essi dovranno quindi essere riuniti in unità da combattimento, cioè in gruppi di apparecchi destinati a combattere insieme, ossia costituenti un tutto tattico inscindibile.
      Quindi la massima intensità di fuoco in tutte le direzioni più che nell'apparecchio deve cercarsi essenzialmente nella formazione dell'unità da combattimento, che potrà essere opportunamente modificata per raggiungere lo scopo a seconda della direzione d'attacco dell'avversario, oppure a seconda della direzione dell'attacco che si ha in animo di portare all'avversario. Quindi il problema dell'armamento tocca, oltre l'apparecchio, anche la formazione e perciò se si sceglie prima la formazione si dovrà concretare dopo l'armamento degli apparecchi, se si determina prima l'armamento degli apparecchi si dovrà su di essi concretare la formazione.
      Parimenti non è la potenza di fuoco dell'apparecchio isolato che interessi: interessa quella dell'unità da combattimento, unità che va considerata inscindibile. Ed anche qui entra in giuoco la formazione, la quale deve consentire di integrare nel modo migliore la potenza di fuoco nei singoli apparecchi; in ogni modo si può osservare che se pure conviene che ogni apparecchio possegga una potenzialità di fuoco non assolutamente minima, forse non conviene esagerare la potenzialità di fuoco di ogni apparecchio, perché fra due unità da combattimento possedenti una uguale potenzialità di fuoco sembra si trovi in migliori condizioni quella che l'ottiene col maggior numero di apparecchi, il che, fino ad un certo limite, ammette un'azione di fuoco, direi, più avvolgente.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207