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      Non mi fa affatto specie, e tanto meno mi turba, in quanto che ho la sicurezza assoluta, perché matematica, che verrà giorno in cui, dovunque, le potenze aeree delle varie nazioni si conformeranno in modo preciso alle affermazioni più sopra elencate.
      Certo desidererei che noi fossimo i primi a raggiungere tale conformità, perché, certamente, la prima nazione che si costituirà una potenza aerea in modo logico e razionale avrà un enorme vantaggio sulle altre; ma, se pure questo mio desiderio non verrà soddisfatto, la mia coscienza nulla potrà rimproverarmi, avendo io fatto tutto ciò che mi era umanamente possibile fare perché tale scopo potesse essere raggiunto.
     
     
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      È stato enunciato il seguente concetto: all'Italia occorre una forza aerea capace di difendere il proprio cielo durante tutto quel tempo che sarà necessario, dall'inizio delle ostilità, alla nostra industria per mettersi in grado di costruire in grandi serie gli apparecchi più perfezionati(15).
      Questo concetto trasporta nel campo dell'aria il concetto che, nel campo terrestre, è stato detto dello scudo e della lancia. Secondo tale criterio, sarebbe sufficiente uno scudo aereo la cui protezione provvederebbe alla costituzione della lancia aerea. Vale a dire: si ammette la possibilità di una forza aerea capace di coprire dalle offese aeree avversarie la nostra produzione di materiale perfezionato e di personale addestrato durante tutto quel tempo che sarà necessario per costituirsi una potenza aerea in grado di prendere l'offensiva, facendo balenare il vantaggio di valersi, per lo scontro decisivo, di mezzi realizzanti gli ultimi perfezionamenti della scienza e dell'industria.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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