Il numero degli apparecchi che una aviazione militare è in grado di far volare, preso a sé, significa ben poco in ordine alla potenza di quell'aviazione, perché, militarmente, il volo non è uno scopo, ma un mezzo per compiere una azione di guerra. Ora, perché sia possibile compiere azioni di guerra volando, è necessario che i mezzi di volo siano adatti agli scopi, vengano raccolti in unità organiche, armate come si conviene, addestrate alla lotta aerea, risultino facilmente impiegabili, siano mobilitabili, ecc. e che tutto sia armonicamente coordinato alla effettiva realtà della guerra aerea.
CONCLUSIONE
Ritengo che oggi non vi possa più essere alcuno che, in coscienza, ritenga di secondaria importanza il problema aeronautico. Il mezzo aereo si consolida ogni giorno di più, i suoi raggi d'azione si allargano, le sue capacità di trasporto si accrescono, mentre l'efficacia dei materiali distruttivi aumenta sempre di valore.
Data la nostra situazione geografico-politica, tutto il nostro territorio e tutto il nostro mare si trovano soggetti ad eventuali offese aeree avversarie partenti da basi terrestri, e cioè che possono presentarsi imponenti.
L'arco delle Alpi abbraccia le nostre province più ricche e più industriose che tutte possono essere raggiunte da offese aeree partenti da nemici situati sull'opposto versante, e gli stretti mari che ci circondano non ci proteggono da attacchi aerei partenti da coste nemiche.
La nostra produzione industriale eccessivamente raggruppata, i grandi centri popolosi esposti, la facilità colla quale possono venire interrotte le nostre comunicazioni ferroviarie più importanti, la stessa intensa utilizzazione delle nostre risorse idriche, ci mettono nelle condizioni di temere più che altre nazioni le offese aeree.
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Alpi
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