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      Bisogna perciò che entriamo decisamente in questo secondo periodo, cercando di fare, volando, qualche cosa meglio degli altri.
     
      Roma, 1926.
     
     
     
      NOTA. - Cause varie hanno prodotto che, dalla consegna del manoscritto alla stampa di questo libro, corresse quasi un anno. Durante questo anno vennero posti in esercizio, presso diverse nazioni, apparecchi da 2000 HP, e sono stati messi in studio ed in costruzione apparecchi da 6000 HP. Ecco i mezzi idonei a realizzare gli apparecchi da battaglia - pari alle navi da battaglia - e le vere e proprie Armate Aeree secondo i concetti da me esposti. Di fronte a questi apparecchi formidabili, potentemente armati, potentemente blindati, aventi raggi d'azione tali da permettere la traversata degli oceani, capaci di portare, ciascuno, un carico di bombe sufficiente a distruggere una città, è possibile ancora conservare i concetti d'impiego che prevalsero durante la grande guerra?
      Cento apparecchi da 6000 HP costeranno quanto costa una dreadnought(16), ma una nazione che, conquistato il dominio dell'aria, possa ancora mantenere in linea, non cento, ma cinquanta o venti di tali apparecchi, avrà vinto, decisamente vinto, perché sarà in grado di spezzare, in meno di una settimana, ogni legame sociale della nazione avversaria qualunque cosa possano fare esercito e la marina di quest'ultima.
      È possibile, di fronte ad un tale stato di fatto, non ammettere che una radicale rivoluzione si è compiuta; è possibile non ammettere l'affermazione che costituisce la base di questo libro, e cioè che:


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





Armate Aeree