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      MIO CARO ELIA,
      I fatti esposti nel vostro Manoscritto sono esatti per ciò che riguarda quanto io ne conosco.
      Un caro saluto alla famiglia dal
     
      Sempre vostroG. GARIBALDI.
     
      Caprera, 18-3-76.
     
     
     
     
      PREFAZIONE
     
      Ai miei Vecchi Compagni d'Armi!
      Ai giovani d'oggi!
     
      Mai, come in questo momento che scrivo, e che ho davanti a me sul tavolo, raccolte le bozze dei miei "Ricordi", ho sentita tutta la religione delle memorie, e il conforto dell'opera prestata per la redenzione della patria.
      In queste pagine povere e modeste, si seguono, in folla, uomini ed episodi, confusi nella nebbia del tempo e delle vicende, vivi, però, nel cuore di quanti parteciparono alle epiche lotte della italica rivendicazione.
      Come da un prisma, vividi e smaglianti si sprigionano i colori, così dalle memorie, netti e purissimi vivono gli uomini che furono - le battaglie combattute - le lotte fierissime sostenute gli ideali mai piegati e mai domi - le turbinose vicende che tempo ed uomini non poterono infrangere o tramutare.
      E malgrado io sappia che un pensiero scettico domina e vince gli uomini dell'oggi - pure non reputo inutile il pubblicare questi "Ricordi" - documento autentico d'una epoca fortunosa e grande - fiore modesto che io depongo sulle fosse dimenticate e su' marmi onorati - lauro votivo a quanti alla patria dettero la giovinezza, il sangue, gli entusiasmi, la vita.
      E voi, scettici beffardi, che irridete le gloriose memorie delle nostre battaglie - Voi che dovete l'attuale libertà alla fede da noi sentita e alle lotte da noi sostenute - Voi che educate la odierna gioventù alla negazione di quel sentimento patriottico che fu il culto dell'epoca nostra - Voi che tentate distruggere col freddo sofisma o col gelido e immeritato disprezzo, le pagine più belle e più gentili della storia del popolo nostro - Voi, scettici per opportunismo, leggete questi modesti "Ricordi" ove palpita, freme e grida dolente l'anima mia - un'anima di soldato che ebbe ed ha un solo ideale: la patria! e che vorrebbe che, come una volta, s'effuse sangue generoso, si prodigasse oggi intelletto, operosità e cuore per completarla e mantenerla grande, prospera e temuta.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904, pagine 508

   





Manoscritto Vecchi Compagni Armi