Italiani! La nostra vittoria è certa: le mie armi, abbreviando la lotta, ricondurranno tra voi quella sicurezza che vi permetterà di attendere con animo sereno e tranquillo a riordinare il vostro interno reggimento; il voto della nazione potrà esprimersi veracemente e liberamente; in quest'ora solenne vi muovano sopratutto la carità della patria e l'abborrimento delle antiche divisioni, delle antiche discordie, le quali apersero le porte d'Italia allo straniero; invocate dall'Alto le celesti ispirazioni; e che l'Angelico Spirito di Pio IX scorra sopra di voi; Italia sarà!
Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848.
Carlo Alberto
Il Ministro della Guerra, Franzini.
Soldati!
Passammo il Ticino e finalmente i nostri piedi premono la sacra terra Lombarda! Ben è ragione che io lodi la somma alacrità, colla quale, non curando le fatiche di una marcia forzata, percorreste nello spazio di 72 ore più di cento miglia.
Molti di voi, accorsi dagli estremi confini dello Stato, appena poteste raggiungere le vostre bandiere in Pavia; ma or non è tempo di pensare al riposo: di questo godremo dopo la vittoria.
Soldati! Grande e sublime è la missione a cui la Divina Provvidenza ha voluto ne' suoi alti decreti chiamarci. Noi dobbiamo liberare questa nostra comune patria, questa sacra terra italiana dalla presenza dello straniero, che da più secoli la conculca e l'opprime: ogni età avvenire invidierà alla nostra i nobilissimi allori che Iddio ci promette; tra pochi giorni, anzi tra poche ore, noi ci troveremo a fronte del nemico; per vincere basterà che ripensiate alle glorie vostre di otto secoli, e gl'immortali fatti del popolo Milanese; basterà vi ricordiate che siete soldati italiani.
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