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      Viva l'Italia!
     
      Dal nostro Quartier Generale in Lodi, 31 marzo 1848.
     
      Carlo Alberto
     
      Il Ministro della Guerra, Franzini"
     
      E quasi a dimostrare il sentimento concorde di popolo e di Re nel volere liberata l'Italia dallo straniero, in Ancona veniva pubblicato il seguente bando:
     
      Cittadini!
     
      Al suono delle campane a stormo, che eccitò l'insurrezione nelle Lombarde città contro l'odiato straniero e ne fa ora trionfalmente inseguire la fuga e disperdere gli avanzi, si mesce già il vivo fuoco degli accorsi drappelli italiani e il tuono possente del cannone di Carlo Alberto. Da ogni città, da ogni borgo, da ogni siepe esce un animoso combattente della santa guerra d'Italia. La croce corona la tricolore bandiera, e Cristo ne ha fatto l'indivisibile segno della nostra vittoria. I lunghi secoli del dolore e del lutto si riscattano con brevi e invidiabili perigli; le macchie, già abolite, d'inerzia e d'indifferenza si redimono con un'eternità d'impareggiabile gloria.
      Chi, alla voce d'Italia, di questa patria sublime, ode più gli affetti di padre, di marito, di figlio? Chi getta ancora uno sguardo sugli averi e sulla ricchezza se non per farne un sagrificio alla patria?
      Via il lusso, via gli ornamenti; il ferro! il ferro! nessuna gioia fuorchè nelle ferite largamente aperte nei petti nemici; nessun desiderio fuorchè del sangue copiosamente sparso per l'Italia; nessuna gloria fuorchè nella sua redenzione. La nostra avanguardia è partita. I nostri prodi ci aprono la via. Quale ragione, qual pretesto ai forti, ai valenti per rimanere?


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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