Il combattimento durò tre ore, le nostre truppe che vi presero parte, sopratutto bersaglieri e Real Navi, mostrarono gran valore; ebbero due ufficiali e sei soldati morti, cinque ufficiali feriti fra i quali il Colonnello Lamarmora e il Maggiore Maccarani comandante le truppe Real Navi e trentacinque soldati. Si distinsero il Generale D'Arvillers, il Capitano Griffini e Domenico Resta.
Il giorno appresso il generale De Sonnaz con un ardito colpo di mano sloggiava gli austriaci da Monzambano ed alle 5 pomeridiane i Piemontesi erano padroni di quelle posizioni. Contemporaneamente il Colonnello comandante il reggimento Savoia entrava in Borghetto alla destra di Monzambano in faccia a Valeggio, ove i nostri entravano il giorno appresso.
A questi combattimenti seguirono quelli di Pastrengo e di Santa Lucia.
I nostri guidati dal Generale De Sonnaz, cacciati gli austriaci dai colli di Costiera, Cassetta e Fratelli furono, in breve ai piedi di Pastrengo. Ma il Duca di Savoia, che colle brigate Cuneo e Regina si era avanzato alla testa di tutti, si trovò arrestato dal melmoso letto di quei piccoli torrenti che si scaricano più in basso nel fiume Tione. Fu dovuta rallentare la marcia, finalmente, superato l'ostacolo ed animati della presenza del Re e del Duca, s'avventano alla lotta, che fu aspra perchè gli austriaci difesero palmo a palmo il terreno; alle 3 e mezzo i nostri erano padroni di Pastrengo. Il Re in quel giorno superò tutti in valore e corse gravissimo pericolo; intollerante d'indugi aveva precorso la fanteria con la sola scorta di un drappello di carabinieri.
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