Giunta a Pozzomoretto la brigata Guardie veniva salutata dal cannone nemico, ma l'impareggiabile brigata schierava a battaglia i suoi battaglioni, piazzava la sua artiglieria e controbatteva vittoriosamente quella nemica; la brigata Cuneo continuando ad avanzare al centro progrediva sino a Fredda ed all'imboccatura della Valle di Staffalo che separa i Monti Gai e Mondatore dalle colline della Berettara e di Somma.
La brigata Piemonte convergendo fino a destra fiancheggiata dalla cavalleria assaliva la posizione di Berettara.
Gli austriaci avevano collocato due pezzi su quel Monte in un un'ottima posizione da dove mitragliava i nostri; il generale Bava faceva prontamente raccogliere in un forte drappello i volteggiatori dei due reggimenti Piemonte e postili sotto gli ordini di due Capitani Marcello del 3° e Chiabrera del 4° ordinava loro di sloggiare il nemico e rivoltosi ad essi diceva:
Vedono quei due pezzi? - me li facciano tacere
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In breve spazio di tempo - in meno di mezz'ora gli artiglieri che li servivano erano fulminati: l'ufficiale austriaco penṣ a tirarsi indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul monte.
Da per tutto si combatteva dai nostri con impareggiabile valore guidati dal Duca di Savoia e dal duca di Genova, a baionetta spianata cacciavano gli Austriaci dalle favorevoli posizioni di Sommacampagna e di Custoza e vi si mantenevano; i morti da parte degli Austriaci furono in numero stragrande circa quattromila. Furono diciotto ufficiali, milleottocento soldati colla loro bandiera quelli che dovettero deporre le armi.
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