La mattina del 2 aprile entrate le soldatesche austriache in città, il Maresciallo Haynau emanava due bandi. Col primo imponeva alla città una taglia di 300,000 lire, destinate a compenso e a premio degli ufficiali - più imponeva alla città e provincia una multa di sei milioni di lire.
Così ebbe fine la lotta gloriosa di Brescia sostenuta per 10 giorni con subblime eroismo.
I tempi intanto incalzavano e la reazione divampava.
Il 6 aprile Catania dopo eroica difesa cadeva nelle mani sanguinarie del borbonico Filangeri; il 12 la reazione lorenese restaurava in Toscana il granduca; il 20 Filangeri era minaccioso alle porte di Palermo; finalmente il 21 aprile salpava da Tolone la spedizione francese per Roma.
L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi ad Anagni dove era arrivato il giorno precedente.
Il 24 aprile l'avanguardia, il dì appresso tutto il corpo di spedizione comandato dal generale Oudinot, portato da dieci navi, forte di ben dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna e di sei di assedio, gettava l'ancora nelle acque di Civitavecchia.
CAPITOLO XII.
Eroica difesa di Roma.
Sullo scopo dell'intervento francese nelle cose di Roma è stata già giudice severa la storia, e non è tema che invogli un italiano a ritornarci sopra. Solo affermeremo che per quanto si sia voluto dire, certo non fu scusabile che una grande nazione come la Francia, col pretesto d'instaurare l'ordine, fra un popolo già confidente e calmo nel suo patriottismo, siasi mossa a sostenere una abborrita teocrazia, ed a strozzare, tra le braccia d'una repubblica sorella, la libertà nascente.
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