Le urgenze del momento esigono che c'intendiamo subito e quindi oggi vorrete immancabilmente trovarvi con la vostra truppa sulla piazza di S. Maria in Trastevere per tutte le comunicazioni
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Salute e fratellanza
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Dalla piazza del Vaticano 29 aprile
G. Garibaldi.
La brigata Garibaldi fu ordinata a coprire la posizione tra porta Portese e porta San Pancrazio; quella di Masi distribuita tra porta Cavalleggieri e porta Angelica; la riserva composta dalla brigata Galletti, dai dragoni Savini, dai bersaglieri Manara, schierata tra Piazza Navona, la Lungara e Borgo; i bastioni furono coronati di nuovi pezzi, le batterie del Vaticano rinforzate; tutto ciò disposto in buon ordine; di modo che Roma si tenne pronta a ributtare gli assalitori.
Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono lo spuntare di una colonna francese sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila uomini, divisi in due brigate sotto il comando dei generali Molière e Lavaillant, con due batterie da campagna; credevano davvero che gli italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto accorgersi del loro folle giudizio e chiamare poderosi rinforzi.
Alcuni colpi aggiustati dal Calandrelli fecero capire che si pensava a respingere sul serio gli assalitori, ma erano pur sempre francesi, gli agguerriti soldati dei combattimenti africani. Essi quindi avanzarono da prodi secondo l'ordine ricevuto per l'attacco; non restavano i nostri dal fulminarli colla mitraglia e coi fucili. Ai difensori, specialmente agli artiglieri, nuocevano le carabine dei cacciatori di Vincennes; ma le nostre artiglierie egregiamente servite e dirette, facevano vuoti sanguinosi nelle file avversarie.
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